La centralità delle persone in un progetto altamente tecnologico

Oltre 70 persone di 5 organizzazioni che lavorano in tre territori diversi del Paese.

Si può definire così, in estrema sintesi, la sinergia di risorse umane e competenze interdisciplinari che anima Astra. Un gruppo nutrito di persone che fa la differenza, al di là delle peculiarità tecnologiche del progetto.

Se infatti lo sviluppo di tecnologie innovative per lo spazio necessita inevitabilmente di infrastrutture sofisticate che le implementino, è cruciale il ruolo delle persone e delle loro competenze. Per questo alcune milestone di Astra riguardano proprio il reperimento di staff qualificato che possa contribuire al raggiungimento degli obiettivi intermedi e finali.

Parliamo di 7 milestone nell’ambito di altrettanti task, che riguardano tutti e tre i work packages del progetto. Si tratta di obiettivi a oggi completati, con l’assunzione di personale di alto profilo proveniente dall’Italia e dall’estero, propedeutico all’avviamento e allo sviluppo del progetto.

Sono 15 le persone assunte e dedicate nello specifico ad Astra. Si tratta di 8 titolari di post-doc, 4 ricercatori e 3 tecnologi. Tutti professionisti e professioniste assunti dal Gssi, che si sommano alle unità di personale proprie dello stesso istituto aquilano, oltre che degli altri partner, che impiegano dalle 10 alle 15 professionalità in Astra. Circa 70 persone, complessivamente, che dedicano tutto o parte delle proprie competenze e responsabilità lavorative nel progetto.

“Anche se può apparire quasi banale dirlo, è fondamentale ribadire l’importanza del team - afferma Roberto Aloisio, responsabile scientifico di Astra, oltre che professore e direttore dell’Astroparticle Physics Area del GSSI - l’apporto umano alle attività di ricerca, anche applicata, rappresenta il vero valore aggiunto”.

Per questo il personale dedicato ad Astra è cruciale: “Il plus che permette l’assunzione ad hoc di personale è rappresentato dalla creazione di team di ricerca che si focalizzano su temi specifici - aggiunge il professore del Gssi - si viene a creare una expertise molto peculiare, che poi diventa fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di progetto”.

Questo vale anche per i gruppi che lavorano a distanza, come in questo caso. All’Aquila, infatti, ha trovato sede chi è contrattualizzato nel Gssi, oltre che nel partner privato Thales Alenia. Sempre in Abruzzo, ma al di là del Gran Sasso d’Italia, a Teramo, c’è l’Osservatorio astronomico d’Abruzzo, parte dell’istituto nazionale di astrofisica (Inaf). E poi ci sono le risorse umane attivate per Astra sia in Umbria (Università degli Studi di Perugia) che in provincia di Trento, presso la Fondazione Bruno Kessler. Un sistema in rete, appunto, come nello spirito di tutti gli spoke dell’ecosistema Vitality.

Le 15 professionalità assunte con lo scopo di contribuire ad Astra sono state selezionate tutte tramite concorsi pubblici per titoli e colloquio: “Abbiamo ricevuto domande da diverse parti del mondo - afferma Roberto Aloisio - il professor Herman Lima Pessoa, per esempio, si è trasferito dal Brasile in Abruzzo con la sua famiglia. Le competenze che abbiamo sono molto rare, lui per esempio sta dando un eccellente contributo alla progettazione e all’ottimizzazione dei sottosistemi elettronici”. Percorsi professionali che implicano anche scelte di vita rilevanti, come quelle del professor Pessoa, di cui parleremo nei prossimi approfondimenti.

L’internazionalizzazione della ricerca rappresenta una potenziale ricchezza per tutti, perché avere la possibilità di attrarre risorse umane dall’estero aumenta la possibilità di incrementare la qualità delle persone che lavorano al progetto.

Ma non sempre si riescono a trovare le figure giuste: “Il Pnrr ha prodotto un’enorme disponibilità di posti altamente specializzati - evidenzia il responsabile scientifico di Astra - basti pensare solo a Vitality, che ha 10 spoke coordinati da 9 università diverse. Questo rappresenta ovviamente un’opportunità ma talvolta anche un problema, perché a volte si indicono bandi per cui si ricevono scarsi feedback di risposta. Fortunatamente il Gssi ha una proiezione internazionale anche a prescindere da Astra, per questo tali criticità le stiamo soffrendo meno di altri”.

In progetti ad altissimo contenuto tecnologico un altro rischio è rappresentato da una potenziale minor attenzione agli aspetti umani, ma Aloisio sembra scongiurarlo: “Ho trovato moltissime persone entusiaste, questa è una qualità che ritengo imprescindibile, perché per fare questo lavoro ci vuole innanzitutto entusiasmo e amore per la conoscenza”.

Astra insomma è tecnologia e progettazione per lo spazio, ma anche decine di donne e uomini che, con piedi ben ancorati a terra, lavorano a stretto contatto ogni giorno. In una rete che genera risultati ed innovazione contribuendo allo sviluppo tecnologico e culturale del Paese